Pagina:Tommaso da Kempis - Della imitazione di Cristo, Verona, 1815.djvu/295

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capo i. 283

comandò che fossero festevolmente cantati; cantò egli medesimo spesse volte a suono di cetera, mosso e inspirato dallo Spirito Santo; ammaestrò il popolo d’Israello a lodar Dio con tutto l’affetto, e in consonanza di voci benedirlo, e magnificarlo ogni giorno. Or se tanto religiosa festa allora si celebrò, e sì lieta rammemorazione si fece delle lodi divine dinanzi all’arca del testamento, quale si vuole adesso da me, e da tutto il popolo cristiano aver riverenza, e divozione dinanzi al Sacramento, nella comunione del preziosissimo corpo di Cristo?

9. Molti concorrono a diversi paesi, a visitar le reliquie de’ Santi; e si maravigliano in ascoltando le loro geste; e le eccelse fabbriche ammirano de’ loro templi, e baciano le loro ossa ravvolte nella seta, e nell’oro. Ed ecco, che tu a me sei presente qui nell’altare, o Dio mio, santo de’ Santi, creatore degli uomini, e Signore degli Angeli. Ma a vedere sì fatte cose sono mossi gli uomini le più volte da curiosità, e dalla novità delle cose che ivi si veggono, e picciolo frutto se ne riporta per essi di