Pagina:Tommaso da Kempis - Della imitazione di Cristo, Verona, 1815.djvu/353

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capo xviii. 341

sottigliezza d’intendimento, nè penetrazione profonda de’ divini misteri: Se tu non intendi, nè sai quelle cose che pur sono sotto di te, or come comprenderai tu quelle, che ti stan sopra? Assoggettati a Dio, e ’l tuo giudizio sottometti alla fede; e sì ti verrà dato quel lume di scienza, che a te torni meglio, e ti sia necessario.

3. Taluni sostengono gravi tentazioni intorno alla fede, ed al Sacramento; ma non è però da dover ciò imputar loro, anzi piuttosto al nemico. Non voler dartene pena, nè entrare in dispute co’ tuoi pensieri; nè a’ dubbi, che il diavolo ti mette in cuore, mai non rispondere: credi anzi alla parola di Dio, credi a suoi Santi e Profeti, e fuggirà il rio nemico da te. Sovente assai giova al servo di Dio, ch’egli siffatte cose patisca. conciossiachè colui non tenta già gl’increduli, nè i peccatori, ch’egli pacificamente possiede; ma i fedeli sì bene, e’ divoti istiga in varie guise, e gli noja.

4. Fa dunque di andar oltre con semplice fede, che schiuda ogni dubbio; e con supplichevole riverenza prendi la comunione. e tutto ciò che