Pagina:Tommaso da Kempis - Della imitazione di Cristo, Verona, 1815.djvu/354

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342 lib. iv. cap. xviii.

tu non vali ad intendere, il rimetti fidatamente alla onnipotenza di Dio. Non t’inganna nò Dio: colui rimane ingannato che troppo crede a se stesso. Iddio s’accompagna co’ semplici, si dà a conoscere agli umili, a’ parvoli dona intelletto, e alle menti pure apre l’intendimento, e la sua grazia nasconde da’ curiosi, e superbi. Fiacca è l’umana ragione, e può esser fallita, ma la fede vera non mai.

5. Ogni ragione, e naturale ricerca dee venir dietro alla fede, non entrarle innanzi, e annullarla: essendo che quivi risplendono specialmente la fede e l’amore; e per isconosciute maniere adoperano la loro virtù in questo santissimo, e sovra ogni altro eccellentissimo Sacramento. Iddio eterno ed immenso e di infinito potere, grandi cose impossibili a ricercare, opera in cielo ed in terra; nè non c’è modo d’investigare le maravigliose sue operazioni. Se elle fossero tali, che agevolmente per umana ragione si potesse comprenderle, non sarebbero da dir più ammirabili, nè da non potersi spiegare.


IL FINE.