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Pagina:Torino e suoi dintorni.djvu/194

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istituzioni scientifiche 167

rarissime, membranacee, e in ciascuna di queste classi molte pregevolissime, come, a mo’ di esempio, un esemplare in pergamena della celebre Poliglotta di Ario Montano, edita in Anversa, e di cui Filippo II di Spagna presentava il duca Emanuel Filiberto, suo cognato.

Fra i codici si distinguono cento membranacei, registrati nel catalogo di quelli che il monastero di Bobbio conservava tuttavia nel secolo XV, pubblicato dal professore Peyron1. Tra essi è il codice di Sedulio, creduto del secolo VI, e collazionato con frutto per l’edizione del P. Arevalo. Dagli altri il Pfaff trasse il Compendio delle Istituzioni divine di Lattanzio, Muratori il Chronicon Ripaltae, e ultimamente uscirono da palinsesti molti frammenti delle orazioni perdute di Cicerone e del codice Teodosiano. Accenneremo per ultimo il celebre codice De imitatione Christi, detto di Arona, rimettendo il lettore per più minuti ragguagli all’accuratissimo articolo dell’abate Gazzera2.

Questa ricca suppellettile di codici e libri rari è dovuta in gran parte all’insigne dono fatto, non da molti anni, dal celebre abate Valperga di Caluso, di più che 600 preziosissimi volumi, e delle più pregiate e rare edizioni di opere in lingua araba, persiana, ebraica, indostanica, caldaica, ecc; oltre parecchi codici singolari e libri pregiatissimi; di tutte le quali cose il sullodato professore Peyron pubblicava il catalogo3.

I bibliotecari Pasini, Rivautella e Berta pubblicarono sin dal 1749 quello dei manoscritti, in due volumi in foglio. De’ libri stampati vi era un catalogo generale alfabetico, reso già da gran tempo inutile da uno metodico, col quale oggi si fa la distribuzione, ma che desidera pur esso importanti riforme.

Tra i bibliotecari che la ressero, meritano onorevole menzione Pier Gioffredo, gli abati Machet, Pasini, e il barone G. Vernazza.

In forza di recenti riforme, oltre il bibliotecario con titolo di prefetto, è servita da un capo distributore, tre assistenti, e otto distributori; sta aperta tutti i giorni, salve le feste principali e di precetto, la prima metà dell’anno dalle 9 ant. alle 5 pom., l’altra metà dalle 8 alle 4 1|2. Altri miglioramenti circa le stanze e gli arredi sono per via.

Biblioteca della R. Accademia delle scienze.— Quest’Accademia possiede una scelta e copiosa biblioteca, ricca degli atti delle principali società scientifiche dei due emisferi: rarissimo ornamento di essa è la raccolta di opere stampate o manuscritte,

  1. Tubinga, 1824, in 4. —
  2. V. Calendario cit.-
  3. Lipsia, 1820, in 4.