Pagina:Torriani - Prima morire.djvu/202

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un desiderio entusiastico di salvare quella povera giovane ad ogni costo.

— Ebbene, le dissi, io domanderò lei senza la dote. Mi vuole, Mercede?

— Lei! Oh Dio!

Fece quest'esclamazione con tanta meraviglia, che non capii se fosse contenta o sdegnata. Ma era sdegnata perchè non mi credeva.

— Scusi, riprese riassumendo quella sua aria diffidente, che allontana tutte le simpatie, avevo creduto che avesse un po' d'amicizia per me; almeno un po' di compassione; e stavo qui a dirle i miei dispiaceri; e lei invece si burla di me. Dovevo figurarmelo.

Se ne andò così infuriata che non potei trattenerla. Ma quel rimprovero mi commosse ancora di più. Povera anima giovane! Era già tanto amareggiata, che non credeva più al bene!

Provavo quasi rimorso pensando all'aumento di sconforto che doveva procurarle, l'idea che l'avessi burlata; era un pensiero mostruoso.

A che estremo di delusione doveva esser ridotto un cuore di diciotto anni, per credere a tanto cinismo Lo sdegno della Mercede però, invece di scoraggiarmi, mi raffermò nel mio proposito. Compresi che, oltre alla necessità di togliere quella poveretta all'infelicità della sua casa, di sottrarla alla tirannia del padre che voleva farla monaca, c'era l'altra necessità morale di ravvivarle nel cuore i sentimenti consolanti della sua età, la fede nel bene e nell'amore de' suoi simili, di restituirle la speranza che aveva perduta.