Pagina:Torriani - Prima morire.djvu/232

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opprime qui, mi spaventa per lui, che si troverà senza occupazioni, senza amici, in luoghi ignoti, solo con me che gli rinnovo ad ogni ora le sue pene, e senza nessun'altra cura che lo distolga da quella cura incessante ed amara. Egli è vecchio, Augusto; e, come ricordava piangendo, vi ha chiamato figlio. Egli è innocente e generoso, e noi siamo colpevoli. Il sacrificio del suo paese, della sua casa, delle sue abitudini, è troppo grave pel suo cuore indolorito, e potrebbe esser lieve al vostro cuore giovane, a cui l'arte promette tanto avvenire. Lasciate che si rappresenti la vostra opera. Raccogliete qui la vostra prima gloria, assaporate il trionfo che fu l'ambizione della vostra gioventù; e poi partite voi Augusto. - Voi siete libero. La vostra arte potete coltivarla dovunque. Lontano di qui, in paesi che non vi richiamino memorie dolorose, dove il vostro nome sarà giunto glorioso, dove sarete amato ed ammirato, lavorerete forse meglio che in codesta cameruccia, rinchiuso, isolato, solo coi vostri ricordi strazianti; e sarete certo consolato e felice un giorno.

Siate generoso, Augusto. Ve ne prego pel bene ch'egli ci ha fatto, pel male che gli abbiamo reso; partite voi. Forse non gioverà a nulla, perchè la sua fede e la nostra pace sono perduti per sempre; Ma almeno avrete fatto quanto avrete potuto, per espiare la nostra colpa, e gli risparmierete di emigrare così tristamente nella sua vecchiezza che gli abbiamo anticipata coll'egoismo del nostro amore.