Pagina:Torriani - Senz'amore, Milano, Brigola, 1883.djvu/129

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della città, fece metter sossopra ogni cosa, fece una scelta, poi si pentì, poi scelse di nuovo; mutò parere una dozzina di volte, e finì per comprare due buoni alari di ferro nichellato, con motivi di bronzo dorato, che pagò circa un centinaio di lire. Regalò alla cuoca i loro modesti predecessori, che passarono a deliziare la famiglia del quarto piano, e collocò nel caminetto i nuovi alari maestosi e lucenti.

Ma non si è poeti senza essere un po' filosofi, e non si è filosofi senza essere cavillosi, senza almanaccare e far lunari a proposito di tutto, senza cercare in ogni cosa il pelo nell'ovo, a costo di rendersi infelici.

Quella sera il dottor Valeri, stando accanto al fuoco, incominciò ad osservare ben davvicino coll'occhialetto i nuovi alari, poi disse:

— Questi lavori francesi hanno però sempre qualcosa che non soddisfa interamente il gusto. Li chiamano lavori d'arte industriale, ma «Maurice ne fait rien, c'est Lazare qui fait tout». L'arte ci entra per 5 e l'industria per 95. Sono cose fatte bene, ma, anche in quelle che hanno maggior apparenza di lusso, si vede la lesineria, la preoccuzione del far presto e del buon mercato. In ogni disegno, in ogni fregio, apparisce l'avidità del fabbricante, che pensa a risparmiare cinquanta centesimi di metallo e di lavoro.

— Via! disse la signora Valeri, non cominciamo a guastarci il piacere di quest'acquisto col troppo sottilizzarci sopra. È un fatto che di alari simili se ne vedono pochi.