Pagina:Torriani - Un matrimonio in provincia, Milano, Galli, 1885.djvu/133

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e fiduciose quanto me, e tiravano innanzi così da anni, senza domandar altro, e senza che i loro innamorati facessero di più.

La figlia di un farmacista di contro a noi, aveva aspettato il figlio d’un notaio per tredici anni, poi l’aveva sposato. È vero che era morta di una malattia di nervi, dopo poco più di un anno di matrimonio; ma questo a me non poteva accadere.

Quegli amori d’occhiate sono talmente entrati nell’uso a Novara, che parlando di due innamorati nel ceto civile, si dice «Il Tale guarda la Tale».

Soltanto parlando di operai e bottegai, si dice: «Il Tale parla alla Tale».

C’è l’uso in tutto il Novarese, di mandare in giro il giorno della mezza quaresima una sega. Nel popolo la fanno portare scarabocchiata col gesso sul dorso, o rinvoltata e nascosta ingegnosamente, in modo che chi la porta non se ne accorga. Ed è una burla che