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manzoni e napoleone iii 465

eran titoli e vanti che non potevano non offendere la modestia pur d’un uomo meno facile del Manzoni a un tal genere di offese! Sennonchè, per dissipare certi falsi apprezzamenti che correvano o si facevano correre sul suo conto, a lui, che sentiva appressarsi il porto estremo e il momento di raccoglier le sarte, premeva di formular nettamente il suo pensiero circa gli epici avvenimenti, dei quali, a buon conto, egli era stato ispiratore e desiderato testimonio. E vinse la modesta e molesta ripugnanza, e strinse un volume in queste poche linee:

Il sottoscritto, al ricevere l’indulgentissimo annunzio del desiderio che in tale raccolta fosse inscritto anche il suo nome, aveva creduto di trovare in ciò una sospirata occasione di spiegare a parte a parte il sentimento speciale che prova, come italiano, per codesta regione estrema della patria comune. Ma essendosi messo alla prova, e avveduto che una tale spiegazione sarebbe riuscita fastidiosamente prolissa per l’onorevole Comitato a cui era diretta, si determina ad accennarne qui il semplice riassunto, evidente, del resto, per chiunque voglia far la fatica d’esaminare attentamente i fatti relativi. Ed è: — che la concordia nata nel 1849 tra il giovane Re di codesta estrema parte della patria comune, e il suo popolo ristretto d’allora, fu la prima cagione d’una tale indipendenza; perchè fu essa, e essa sola, che rese possibile anche il generoso e non mai abbastanza riconosciuto aiuto straniero; e essa sola che fece rimaner privi d’effetto gli sforzi opposti della Potenza allora prevalente in Italia, e fatalmente avversa a questa indipendenza.

Fu l’ultimo scritto dell’alacre vegliardo: proprio cento giorni dopo, il 22 maggio, la grande anima tornava a Dio. «Et ecce» — mai come ora torna opportuna una citazione evangelica! — «homo erat in Jerusalem iustus et timoratus, expectans consolationem Israel, et Spiritus sanctus erat in eo». E quando la consolazione d’Israele venne, egli «benedixit Deum, et dixit: Nunc dimittis servum tuum, Domine, secundum verbum tuum in pace; quia viderunt oculi mei salutare tuum, quod parasti ante faciem omnium populorum».

Il «generoso e non mai abbastanza riconosciuto aiuto straniero», scrisse il Manzoni; l’aiuto, ha determinato il