Pagina:Tragedie di Eschilo (Romagnoli) I.djvu/128

Da Wikisource.

I PERSIANI 89

nelle interne contrade. Li guida
Metrogate e Arteo prode, signori
ambi e re. Sardi, rutila d’oro,
li sospinge su innumeri carri
aggiogati con quattro, con sei
corridori, tremendo spettacolo.

E Mardonio e Taríbide, incudini
delle lance al cozzar, che dimorano
presso a Tmolo santissima, e i Misî
lanciator’di zagaglie, minacciano
pure all’Ellade il giogo servile.
Babilonia che sfolgora d’oro,
inviò lunghe turbe commiste,
e su navi i guerrieri sicuri
nell’ardire che lancia le frecce.

E ogni gente che stringa la spada,
dall’Asia universa
segue gli ordini fieri del Re.
Tale fiore di giovani mosse
dalle piaghe di Persia. E per essi
tutta or piange la terra asïàna
che nutriali, ch’or n’arde di brama.
Ed il tempo che tanto prolungasi
i padri e le spose
giorno a giorno misurano, e tremano.
Tutti vegliardi sono oramai entrati; e, dopo una larga evoluzione,
si sono aggruppati intorno all’ara di Diòniso, divisi in due semicori,
guidati ciascuno da un corifèo.