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172 | ESCHILO |
CORIFEA
765Il forestiere ordito ha già, parrebbe,
qualche malanno. Arriva la nutrice
d’Oreste, e piange. — Dove vai, Cilissa,
fuori di casa? La tristezza fa
la via con te! Già, quella viene a ufo!
CILISSA
770La regina m’invia, che cerchi Egisto,
perché qui venga subito, e s’incontri
coi forestieri, e apprenda la novella
dalla lor bocca stessa. Avanti ai servi
faceva il viso tristo, e dentro agli occhi
775celava il riso. Erano andate bene
per lei, le cose! Ma quella notizia
dei forestieri, è troppo chiaro, segna
per questa casa l’ultima rovina.
Come sarà contento Egisto, quando
780sentirà queste nuove! Ahi!, me tapina!
Tutte le antiche pene insopportabili
della casa d’Atreo, mi contristarono,
ma non mai tanta doglia ebbi a patire.
In pace sopportai l’altre sciagure;
785ma il caro Oreste, il pensiero dell’anima
mia, ch’ebbi dalla madre, e che nutrii!
I suoi notturni acuti pianti sempre
mi tenevano desta; e tante e tante
pene m’ebbi per lui. Come un lattonzolo
790convien nutrire un pargoletto, privo