Pagina:Tragedie di Eschilo (Romagnoli) II.djvu/185

Da Wikisource.
182 ESCHILO


CORIFEA

Ahi, Ahi! Senti?
Che c’è? Che cosa avviene in casa? — Mentre
si compiono gli eventi, ritiriamoci,
940onde sembri che noi d’ogni sciagura
siamo innocenti. Arde oramai la zuffa!

Le ancelle si ritirano sgomente da parte. Dalla porta centrale esce un servo, e va a battere alla porta delle donne.


SERVO

Ahimè, misero me, spento è il signore!
Ahimè! La terza volta ancor lo grido!
Egisto non è piú! Non indugiate,
945aprite, su, dei ginecei le porte
dalle spranghe sciogliete! E c’è bisogno
d’un giovane gagliardo. E non per porgere
soccorso: ai morti chi può dar soccorso?
Ahimè, ahimè!
950Io grido ai sordi, io mi rivolgo indarno
ai dormïenti, e nulla ottengo. Ov’è
Clitennestra? Che fa? Già la cervice
ella ha sul ceppo, piomba il colpo già!

CLITENNESTRA


Perché gridi cosí? Che cosa avviene?

SERVO


955Dicono che i morti uccidono chi vive!