Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) II.djvu/150

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ALCESTI 147

l’esequie adesso celebrar conviene.
Voi qui restate. E il lugubre peana
s’intoni alterno al Dio d’Averno immite.
Ed ai Tessali tutti onde ho l’impero,
pubblico lutto per Alcesti impongo:
recidere le chiome, e negre vesti.
Ed ai cavalli8 che aggiogate ai cocchi,
ed ai corsieri, sian recisi i crini.
Né piú clamor di flauti né di lire,
pria di dodici mesi, in Fere s’oda.
Ché mai seppellirò morto piú caro
di questo, e a me piú amico. Ed onorarlo
deggio io, poi che per me morte sostenne.

Admeto si allontana.