Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) III.djvu/232

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IPPOLITO 229


nutrice

Profetessa non son, l’occulto ignoro.

fedra

Che cosa è ciò che amor chiamano gli uomini?

nutrice

È dolcissima cosa, e insiem dogliosa.

fedra

Dunque, la sola doglia io proverei.

nutrice

Che dici, figlia? Un uomo ami? E chi mai?

fedra

Quale ch’ei sia, quel figlio dell’Amàzzone....

nutrice

Dici Ippolito?