Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) IV.djvu/204

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Nella Ifigenia in Aulide abbiamo veduta la figliuola di Agamennone salvata da Artèmide proprio nel momento in cui stava per cadere sotto il colpo del sacrificio.

Nella Ifigenia in Tauride vediamo che la Dea l’ha trasportata in Tauride, ed eletta sacerdotessa del suo tempio, dove, secondo il barbaro costume di quella terra, deve presiedere al sacrificio di tutti gli stranieri che vi approdano. Vi giunge anche il suo fratello Oreste, si riconoscono, deliberano di tornare insieme alla patria, e, tesa una trama, e tratto in inganno il re Toante, riescono a fuggire, portando con sé il simulacro della Dea.

Questo medesimo intreccio informa l’Elena, Menelao al posto d’Oreste, Elena a quello d’Ifigenia, Teoclimeno re d’Egitto a quello di Toante. Salvo che Teoclimeno è innamorato d’Elena.

E, anche una volta, il medesimo argomento è svolto nella farsa ellenistica scoperta una ventina d’anni fa ad Oxyrhynchos1. Credo d’essere stato il primo a rilevare la somiglianza

  1. The Oxyrhynchus Papyri, III, p. 41 sg. Si veda, in questa collezione, la prefazione alle Commedie d’Aristofane.