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omicida e ferino ebbe pur tregua,
che le città distrugge sempre e i regni.
Dimmi, qual cuore, o sciagurato, avesti,
quando tua madre il seno ti mostrò,
scongiurandoti? Io sento, eppur non vidi,
l’antico ciglio mio stemprarsi in lagrime.
E un punto almeno i detti miei conferma:
che in odio ai Numi sei, che della madre
sconti la strage, delirando in preda
a terrori, a follie: bisogno c’è
di testimoni? Gli occhi miei lo vedono.
Ora, apri gli occhi, Menelao, non muovere,
per aiutar costui, contro i Celesti:
dai cittadini lapidare lascialo,
o non premer piú mai di Sparta il suolo.
Per la mia figlia, giusto era, che morte
le fosse inflitta; ma morir per mano
di costui non doveva. In tutto il resto
io fui felice, e nelle figlie no.

coro

Felice chi fortuna ebbe nei figli,
né gravi guai patí per loro causa.

oreste

Parlare a te dinanzi io n’ho vergogna,
vecchio, se contristar debbo il tuo cuore.
Empio io fui, ché la madre uccisi; e pio
esser detto potrei, quando vendetta
feci del padre. Or la vecchiezza tua
non si frapponga al mio discorso: ch’essa