Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) VI.djvu/45

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chi patisce sventure. Ora, a concordia
tu devi, o Menelao, tua figlia addurre,
e costei, che dai mali alfin sia libera.

menelao

Costei dunque prendete, ed avvincetele,
servi, le mani: udire ella dovrà
poco grate parole. Io, perché tu
puro l’altare della Dea lasciassi,
ti minacciai che ucciderei tuo figlio,
e nelle mani mie cosí t’indussi
a consegnarti. La tua sorte è questa,
sappilo. Quanto al tuo fanciullo, mia
figlia giudicherà se vuole ucciderlo
oppure no. Ma in questa casa ora entra,
e impara a non lanciar piú contumelie
contro i liberi, tu che schiava sei.

andromaca

Ahi, m’hai tratto in inganno, e son tradita.

menelao

Fanne pubblico bando: io non lo nego.

andromaca

Prodezze queste, su l’Eurota, sono?