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Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) VII.djvu/274

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IL CICLOPE 271


ulisse

Ciclope, adesso ascolta i forestieri.
Noi, per bisogno di comprar provviste,
dalla nave appressammo alla tua grotta.
E questo, in cambio d’un boccal di vino,
ci ha venduti gli agnelli: ce li ha dati
ed ha bevuto: d’amore e d’accordo,
e tutto andò senz’ombra di sopruso.
Ma ora, còlto a vender di soppiatto
la roba tua, sbalestra a piú non posso.

sileno

Io? Ti pigli un malanno...

ulisse

                                      Se mentisco.

sileno

Per Nettuno, o Ciclope, onde sei nato,
pel gran Tritone, per Nerèo, per le
Nerèidi, per Calipso, per i sacri
flutti, e dei pesci per la stirpe tutta,
ti giuro, o Ciclopuccio, o padroncino,
bellezza rara, ch’io non ho venduto
ai forestieri la tua roba. E s’io
mentisco, pigli un accidente a queste
birbe dei figli miei, ch’amo, che adoro.