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Pagina:Tragedie di Sofocle (Romagnoli) II.djvu/266

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240-251 ANTIGONE 263

corifeo
240Di Tebe all’inimico e a chi l’amò
tal sorte assegni tu, Creonte, figlio
di Menecèo: tu puoi qualsiasi legge
sui morti imporre, e sopra noi pur vivi.
creonte
Or vigilate dunque a ciò ch’io dissi.
corifeo
245Questo carico affida ad uom più giovane.
creonte
Del cadavere son pronti i custodi.
corifeo
Quale altro ordine, dunque, impartir vuoi?
creonte
Non dar quartiere a chi li trasgredisca.
corifeo
Niuno è si folle, che morir desideri.
creonte
250Tale avrebbe mercè. Ma la speranza
di lucro, trae spesso a rovina gli uomini.