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28 SOFOCLE 342-357

tiresia
L’ostinatezza mia biasimi! Quella
che alberghi in cuor, non vedi, e me rampogni.
edipo
Chi le parole udendo con cui spregi
345questa città, non salirebbe in ira?
tiresia
Il male, anche s’io taccio, esito avrà.
edipo
Quello che seguirà svelami dunque!
tiresia
Oltre non parlerò! Sappilo, e accenditi,
sin che tu vuoi, dell’ira piú selvaggia.
edipo
350Nulla posso tacer, tanta ira m’arde,
di ciò che sento. Io penso che il misfatto
abbia tu concepito, ed eseguito,
tranne che di tua man colpire, in tutto!
Ché se avessi la vista, io ben direi
355ch’opera di te solo è questo scempio.
tiresia
Davvero? Io d’obbedir t’intimo al bando
ch’ài promulgato, e che da questo giorno