Pagina:Tragedie di Sofocle (Romagnoli) III.djvu/146

Da Wikisource.
460-479 LE TRACHINIE 143

VECCHIO
Che riferire? Non giuravi forse
che l’adducevi come sposa d’Ercole?
LICA
Sposa? Io lo dissi? — Per i Numi, di’
Signora mia, chi è questo foresto?
VECCHIO
Uno ch’era presente, e udì che presa
per brama di costei fu la città,
fu saccheggiata; e non la Lidia femmina,
ma il nuovo amore per costei la strusse.
LICA
Allontanare fa’ costui, Signora:
non è da savio, parlar con un pazzo.
DEIANIRA
No, per l’Iddio che dai selvosi picchi
signoreggia dell’Eta11, il vero a me
tu non celare. Ad una trista femmina
non parli già, che non conosca gli uomini,
e come spesso i loro gusti mutino.
Chi contro Amore insorge, al par d’un pugile,
per lottare con lui, folle è: perfino
sui Numi, Amore a suo piacere dòmina,
e su me, certo; e sovra un’altra, a me
simile, non dovrebbe? Oh, troppo folle