Pagina:Trattati d'amore del Cinquecento, 1912 – BEIC 1945064.djvu/243

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Benucci. Io non sono per mancare; ma ben mi duole che non ho tempo di poter fare né l’una cosa né l’altra, si tosto mi paiono trapassate via, anzi volate, queste ore. Ed a voi, signor Varchi, rivolgendomi, dico che tutti insieme, e ciascuno da per sé, vi abbiamo piú obligo della natura vostra che per aventura non pensate. Noi (oltra la disputa della infinitá di amore, la quale di comune consentimento avevamo riserbata a voi, sapendo che dovevate venire, e della quale io rimango, e cosí sono certo che fanno questi altri, tanto sodisfatto quanto si possa piú, e ve ne ringrazio, e per me e per loro, infinitamente) eravamo entrati in due altre dispute, nelle quali niuno voleva cedere, ed a ciascuno pareva di aver tutta la ragione dal canto suo, allegando dalla sua parte moltissime cosí ragioni come auttoritá. E, non ci potendo accordare altramente, rimanemmo di rimetterci in voi liberamente e starne, senza potere appellar contra alla sentenza e giudicio vostro. Con questo convenente nondimeno: che, nel dubbio della infinitá di amore, non dovesse favellar mai né in prò né in contra se non la signora Tullia; ed in questi altri due diedero il carico a me. Ma, da che l’ora è tarda e voi, sono certo, dovete essere, se non infastidito, stanco, vi proporrò solamente i dubbi senza allegare alcuna ragione, e mostrarvi chi difendesse piú l’una parte che l’altra; e voi, per la solita cortesia vostra e per compiacere alla signora ed a tutti noi altri, sarete contento di dirci solamente quello che tenete sia vero o falso; e, se niuno si terrá gravato, potrá poi uno altro giorno disputarlo a bell’agio. E i dubbi sono questi. Quanto al primo: tra noi erano di quelli che dicevano che tutti gli amori erano per cagione ed utilitá propria, cioè che chiunque ama, amava principalmente mosso dallo interesse ed util proprio; altri dicevano di no, ma che si trovavano di quelli, i quali amavano per cagion di altrui piú che per se stessi. Quanto al secondo: disputavamo quale amore fosse piú possente: o quello che veniva dal destino, o quello che veniva dalla propria elezzione.

Varchi. Io non so qual mi debbia far prima: o ringraziarvi del troppo onore che mi avete fatto, o scusarmi di non esser