Pagina:Trattati d'amore del Cinquecento, 1912 – BEIC 1945064.djvu/354

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raccontare come il sopraumano signor Annibai Caro divinamente mostratimi seppe, ed il piú ed il meglio conoscendo io aver lasciato a dietro ed imperfetto, meglio sará che stiano sepolti tra questi colli.

Cosi detto, levata in piedi, per incominciar giá Febo a delineare e dar segno di voler tuffarsi nell’oceano, tutti anco ci levammo; e, sceso il bello e dilettevol poggio, verso Melazzo ne venimmo, continuamente in piacevoli ragionamenti alleviando il camino. Dove giunti, ed apprestata la cena, dopo altri soavi cibi dell’anime, anco al corpo si diedero i suoi nodrimenti.