Pagina:Trattato della neve e del bere fresco.djvu/17

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DELLA NEVE, 11

[versione diplomatica]

ta freddezza, che ſodisfaccia alla noſtra neceßità, ſenza procacciare altra coſa, che più la raffreddi. L’altra ſorte, è quella che non è tanta fredda quanto conuiene, coſi per il noſtro gusto, come per la conſeruazione, & ſalute del noſtro corpo. Anzi per non eſſere fredda quanto biſogna, è cauſa di tutti quei danni, che habbiamo di ſopra narrati. Et pero noſtro intento è trattare di queste acque non tanto fredde, ò ſia per loro natura, ò per eſſere in paeſe caldo, & andremo diſcorrendo in che modo ſi hanno da rinfreſcare, accioche con la loro calidità non ne facciano nocumento, & accioche rinfreſcate quanto conuiene, ſiano tanto di noſtro gusto, che le poßiano bere ſenz’alcun danno. Per tãto deſcriuerremo qui tutti i modi, che per rinfreſcare ſi vſano, & di quelli ſceglieremo il migliore & piu ſicuro, ponẽdo gl’inconuenienti, che in ciaſcuno ſi trouano. Quattro ſono i modi, i quali ſi vſan’hoggi per tutto il mondo da rinfreſcare. Prima con Aria; ſecondo ne Pozzi; terzo con Salnitro; & quarto con Neue. Il primo, auuenga, che ſia commune, & uſato per tutto, è stato però, & è proprio de gl’Egiziani, per non hauere ne pozzi, ne neui, & quel del Salnitro non l’hanno mai conoſciuto. Galeno fà vna lunga digreßione del modo di rinfreſcare con aria, & dice coſi. Gli habitatori d’Aleſſandria, & di tutto l’Egitto, per rinfreſcare l’acqua & poterla bere nel tempo dell’eſtate, la ſcaldono, & cuocono prima, & poi la mettano in vaſi di terra, & gli pongano la notte al ſereno, ò sù le fineſtre, ò nelle loggie. & innanzi che ſurga il ſole, gli tolgono uia, & lauano i detti uaſi di fuori con acqua fredda, & poi gl’intorniano di pampani, ò di lattughe, ò d’altre ſimil foglie, & herbe freſche, & nella parte più ſotterranea della caſa li cõſeruano. Questo modo medeſimo ſi vſa al di d’hoggi per tutto il mõdo, ſe bene con manco diligenzia, non cocendoſi l’acqua, ma ponendoſi ſolamente al ſereno.


[versione critica]

ta freddezza, che sodisfaccia alla nostra necessità, senza procacciare altra cosa, che più la raffreddi. L’altra sorte, è quella che non è tanta fredda quanto conviene, cosi per il nostro gusto, come per la conservazione, et salute del nostro corpo. Anzi per non essere fredda quanto bisogna, è causa di tutti quei danni, che habbiamo di sopra narrati. Et pero nostro intento è trattare di queste acque non tanto fredde, ò sia per loro natura, ò per essere in paese caldo, et andremo discorrendo in che modo si hanno da rinfrescare, accioche con la loro calidità non ne facciano nocumento, et accioche rinfrescate quanto conviene, siano tanto di nostro gusto, che le possiano bere senz’alcun danno. Per tanto descriverremo qui tutti i modi, che per rinfrescare si usano, et di quelli sceglieremo il migliore et piu sicuro, ponendo gl’inconvenienti, che in ciascuno si trovano. Quattro sono i modi, i quali si usan’hoggi per tutto il mondo da rinfrescare. Prima con Aria; secondo ne Pozzi; terzo con Salnitro; et quarto con Neve. Il primo, avvenga, che sia commune, et usato per tutto, è stato però, et è proprio de gl’Egiziani, per non havere ne pozzi, ne neui, et quel del Salnitro non l’hanno mai conosciuto. Galeno fà una lunga digressione del modo di rinfrescare con aria, et dice cosi. Gli habitatori d’Alessandria, et di tutto l’Egitto, per rinfrescare l’acqua et poterla bere nel tempo dell’estate, la scaldono, et cuocono prima, et poi la mettano in vasi di terra, et gli pongano la notte al sereno, ò sù le finestre, ò nelle loggie. et innanzi che surga il sole, gli tolgono via, et lavano i detti vasi di fuori con acqua fredda, et poi gl’intorniano di pampani, ò di lattughe, ò d’altre simil foglie, et herbe fresche, et nella parte più sotterranea della casa li conservano. Questo modo medesimo si usa al di d’hoggi per tutto il mondo, se bene con manco diligenzia, non cocendosi l’acqua, ma ponendosi solamente al sereno.


B   ii
Raffreddasi