Pagina:Trattato della neve e del bere fresco.djvu/9

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DELLA NEVE, 3

[versione diplomatica]

pra narrate è la nuuola: la quale ſi fà di molti vapori, che dalla baſſa parte alla mezza regione dell’aria per virtù del Sole, s’inalzano, doue accogliendoſi in vn corpo diuenta ſpeſſa, & quaſi ſolida per la fredezza di eſſo luogo. Per questa cagione adunque la nuuola, è quaſi madre & materia commune di tutte le impreßioni, che nell’aere ſi formano; Et perciò viene ad eſſere anchor madre & materia della neue: eſſendo la neue generata di eſſa nella mezza regione dell’aere. Di modo, che la neue nõ è altro, che vn vapor freddo, & humido, il quale inalzatoſi arriuò fino alla mezza region dell’aere, formando in eſſo il corpo della nuuola, con una mezzana frigidità, la quale nõ è tanto gagliarda, come quella che genera la grandine, ne tanto rimeſſa, come quella, che genera l’acqua. Et però quel vapore auanti, che ſi traſmuti in acqua ſi gela, & rompendoſi cade in pezzi, che ſono bianchi, per eſſere incluſa in eſſo maggior freddezza, che nell’acqua ſemplice. Il che ci mostra Galeno nel libro della Iſtoria filoſofica, per autorità di Anaßimene, dicendo. Dell’aere condenſato ſi formano le nuuole, & del medeſimo, ma più ingroſſato, ſi genera la pioggia: & il medeſimo agghiacciandoſi fà la neue, & ſe più ſi condenſa, & indura, ſe ne fà la grandine. L’isteſſo Galeno nel libro de vtilitate reſpirazionis, dice: Le nuuole congelate diuentano neue, che è la materia d’onde ſi fà la pioggia. Cade la neue in luoghi alti, i quali per loro natura ſon freddi, & però lungamente vi ſi conserua. Di rado cade nelle valli, & ſe pur vi cade, è minuta, & ſubito ſi liquefà & distrugge. Non cade ne liti marittimi, ſe non radißime volte, per il calore del mare, & per li venti, che quindi continuamente ſpirano. I ſuoi contrarij ſono, il caldo, & l’humido. Ma molto maggiore il vento auſtrale; Et nel libro nono de ſimplicibus, dice, Che ſono ſtati filo-


[versione critica]

pra narrate è la nuvola: la quale si fà di molti vapori, che dalla bassa parte alla mezza regione dell’aria per virtù del Sole, s’inalzano, dove accogliendosi in un corpo diventa spessa, et quasi solida per la fredezza di esso luogo. Per questa cagione adunque la nuvola, è quasi madre et materia commune di tutte le impressioni, che nell’aere si formano; Et perciò viene ad essere anchor madre et materia della neve: essendo la neve generata di essa nella mezza regione dell’aere. Di modo, che la neve non è altro, che un vapor freddo, et humido, il quale inalzatosi arrivò fino alla mezza region dell’aere, formando in esso il corpo della nuvola, con una mezzana frigidità, la quale non è tanto gagliarda, come quella che genera la grandine, ne tanto rimessa, come quella, che genera l’acqua. Et però quel vapore avanti, che si trasmuti in acqua si gela, et rompendosi cade in pezzi, che sono bianchi, per essere inclusa in esso maggior freddezza, che nell’acqua semplice. Il che ci mostra Galeno nel libro della Istoria filosofica, per autorità di Anassimene, dicendo. Dell’aere condensato si formano le nuvole, et del medesimo, ma più ingrossato, si genera la pioggia: et il medesimo agghiacciandosi fà la neve, et se più si condensa, et indura, se ne fà la grandine. L’istesso Galeno nel libro de utilitate respirazionis, dice: Le nuvole congelate diventano neve, che è la materia d’onde si fà la pioggia. Cade la neve in luoghi alti, i quali per loro natura son freddi, et però lungamente vi si conserva. Di rado cade nelle valli, et se pur vi cade, è minuta, et subito si liquefà et distrugge. Non cade ne liti marittimi, se non radissime volte, per il calore del mare, et per li venti, che quindi continuamente spirano. I suoi contrarij sono, il caldo, et l’humido. Ma molto maggiore il vento australe; Et nel libro nono de simplicibus, dice, Che sono stati filo-


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