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28 | Trento |
perti il Capo di verdura, che di canitie; se non fosse per avventura quella de’ Sassi, ò Dirupi, che mostrano alcune Cime. [Monti di Trento quali] E con tutta la loro altezza questi Monti il più, che fanno, tolgono alla Città due hore di Sole la Matina, e due la Sera in tutto l’Anno; servendo perciò l’ombra non men di Parasole contro il Levante, e Ponente Estivo, che di Solar’Horologio perpetuo infallibile.
[Montagna Scannuccia, ò Filadonna e suo essere.] Questo sì, che la Montagna Scanuccio, ò Filadonna, come più alta, vicina, e posta in faccia di mezzo giorno, trattien nel tergo con la Tramontana anche le Nevi; e tutto Inverno cinta, si può dir, di Zona fredda, reca horrore. Così che, se fosse una tal Filadonna gravida di qualche Metallo, ò Marmo, come potria essere, tornarebbe conto à popoli del Trentino sviscerarla co’l ferro per trarne Oro, e insieme togliere un tal’ingombro. Perche all’hora la Città goderebbe su’l vantaggio naturale del Polo una temperie di Stagioni molto mite, e non invidiarebbe a qualche Riviera.
[Stufe in Trento, e loro uso.] Quanto à i freddi, che vi fanno, per eccessivi tal’hor, che ponno essere si riparano bellamente con le Stufe, che come in Alemagna vi sono in uso. Si scaldano però mediocremente, e si tengono nette, proprie, e polite con molto studio, usando anche fumentarle con Bacche di Ginepro, e Incenso. La stanza dove si fà Stufa, và tutta armata di Legno del più nobile con intessitura di Figure, e altri ornamenti à Oro appresso Signori di qualità, che usano poi, per profumarle in vece di