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Trento. | 541 |
[Val Rendena, e suo raccolto vario.]
Si fanno in Rendena Noci, e Castagne in quantità; le Noci servendo il più à far l’Oglio d’ardere, per le Lucerne; & se tal’anno le Noci mancano, supplisce in vece il Frutto de’ Faggi: benche d’inferior riuscita. Il Lino, & il Canape vi vien per uso delle Famiglie; e, rispetto alle molte Greggie, vi abbondano le Lane, ne vi manca il Miele, per il gran numero d’Api che vi si tengono, & fanno bene. Oltre poi gli Armenti, e Capi di Bestiame, che s’allevano del Paese, capita ogn’anno dal Bresciano quantita di Pecore, per le quali servono le Cime de’ Monti, che avanzano à’ Paesani, e s’affittano buona somma di Fiorini: e quindi vien tutto l’Oglio, che può occorrere.
[Aria, & Acqua di Rendena quali.] L’aria di Rendena riesce purgata, e libera naturalmente, giocando, come fà, da Ostro à Settentrione per il suo Corso; con esservi poi alcuni Seni, ò Convalli per l’aria di Levante, e di Ponente. L’Acqua, oltre quella di Sarca, nasce limpida, e fresca da’ varij Siti delle Montagne; così che ogni Villa di Valle hà il suo Fonte, Chiamasi da un Poeta latino, Rendena:
Dives Aquæ, ditior Pecudis, ditissima lactis.
[Caccie notabili, e Pesche.] Le Caccie in Rendena sono proprie per Volatili, trà quali Pernici, Cotorni, Francolini, Galli, Galline, e Cedroni, che sono i Gallinacci Selvaggi, di peso circa 15. libre l’uno. Per Quadrupedi regnano assai Lepri, e più Camozzi, ò Caprioli, de’ quali tal’hor marchiano Truppe fin di 40. trovandosi ancora Cervi: benche di rado. Gli Orsi vi annidano, e quasi si rendono famigliari, come anco i Lupi,