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Trento. | 565 |
cunerarità del tempo ancora del Diluvio. [Valle di S. Romedio descritta.] Ma sopra tutti li Romitorij di Val di Nonn, è cospicuo quel di S. Romedio, che sorge da un Colle, ò Scoglio in Isola, à guisa di Piramide. E perche questo Luogo, oltre esser uno de’ più celebri, e devoti, concerne non men la Trentina Chiesa, di cui S. Romedio fù gran Benefattore, sarà bene, calando dal Monte Cles, portarsi espressamente à visitarlo. Vi si và dalla parte di S. Zeno per una Valletta chiamata à punto di S. Romedio. Valle formata, come di Mura altissime d’antichità, che tali sembran le Rupi, che la spalleggiano. Valle, che continuando in circa 2. miglia sempre irrigata da rivoli, e cascate d’Acqua, riesce così deliciosa, e fresca, ch’io essendovi passato l’ultimo di Luglio 1668. vi provai un principio di Primavera tanto più, che vi viddi rider l’herbette, e fiori, e udij cantar gli Augelletti alla distesa.
[Luogo di S. Romedio, e suo sito.] Dalla Valle, giunto che si sia à dirimpetto, si scopre il Luogo situato, come dissi, sopra d’un Colle, che fà Piramide. Per via non lunga: ma erta s’ascende alla Casa; indi alla Chiesa, doppo fatti 94. Gradini di Pietra, che, per essere posti fuori d’ordine à varie foggie fanno creder’ al Volgo, che non si possano ben contare: se bene anch’io li posso per avventura haver errati; che non lo sò. Distinguesi questa salita da 5. diverse Capellette, che vi si trovano l’una doppo l’altra. La Chiesa posta in cima del Colle, non è molto grande: ma però ben fatta nella sua antichità, e ben tenuta, dipinta anche all’intorno della Vita del Santo, e de’ di lui miracoli, trà quali d’un Muratore, ò Manuale, che