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582 | Trento. |
fede le Fragole, & le Ampomole, che vi si colgono in quantità.
[Cosa notabile di Cavoli in Pinè.] La terra vi frutta di Grani, e herbaggi singolarmente: ma per causa delle gran Nevi, non vi vengono Viti. Et se i Grani di Pinè non par che siano de’ migliori: li Cavoli, ò Capussi, Vocabolo del Paese riescono li più perfetti, e in tanta copia, che se ne condurran’à Trento fin 40. Carri alla volta, e di questi Cavoli si fanno i Crauti tanto in uso, come dissi, appresso i Tedeschi. Il Vino per uso del Paese, che non nasce in Pinè, si fà ne’ Luoghi proprij sù’l Perginaitro, oltre quel, che viene à Lazes, à Fornace, & à S. Mauro: Vini di nome.
[Aria di Pinè quale.] L’aria di Pinè riesce purgata, e salubre notabilmente non con altra eccettione, che di qualche eccessivo humido in vicinanza de’ Laghi. Per sito di miglior’ aria, e più godibile si tiene il nominato Colle di S. Giuseppe sopra Vico; & è questo il Luogo, dove il Cardinal Madrutio fù solito passar li tre mesi d’Està sotto Tende, e Padiglioni con farsi condur’ ogni matina la Vettovaglia da Trento per via di Muli; come ne gli ultimi anni hà fatto similmente il Vescovo Prencipe Carlo Emmanuel; E ogn’ anno in Pinè si ritirano da Trento varij Cittadini particolari. L’Acqua delle Sorgenti, che regnano in Pinè, è della buona: quella in particolare, che sgorga nel sito di Rizzolaga, & è perciò di tutti la Favorita.
Ma se l’Estate in Pinè è sì amabile, l’Inverno all’incontro riesce horrido, il tutto à discretione