Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
— 18 — |
Cristo a vincere la morte. È a lamentarsi che l’ingiuria del tempo abbia resi illeggibili tutti questi motti. Veggonsi finalmente distinti personaggi appartenenti a lontane nazioni gentili, cui la luce del Vangelo aprì la verità, le fisionomie dei quali si accordano col nome che ciascheduno porta sul petto. Principalmente distinguonsi al costume orientale, un Turco, un Calmucco, ed un Moro. Sopra le figure dei re e dei principi al signor Rosa fu dato di leggere il seguente distico:
Noi spregieremo adunque li denari, perchè per essi non possiamo campare.
È strano che in una rappresentazione eseguita per ordine e sotto la direzione d’una società religiosa, si veggano le autorità ecclesiastiche dal lato de’ morti, e le autorità secolari dal lato degli eletti. Ricercando il dotto signor Rosa quale ne possa essere stata la cagione, credette di scorgervi il principio ghibellino, che prevalse nella Divina Commedia, preponderò nella Germania, e fu precursore di quella Riforma, che violentemente sobbolliva gli spiriti all’epoca delle Danze dei Morti; come nelle Valli Retiche duravano ancora le sette degli Arnaldisti e dei Valdesi. Che infatti la riforma avesse segreti aderenti eziandio in Italia sciaguratamente anche fra gli ecclesiastici (massime fra gli Agostiniani alla cui regola apparteneva Lutero) ce lo comprova la Danza di Besanzone, che i Minoriti fecero dipingere.
Le due sopracitate scene del Dogma della Morte sono dipinte tra l’antico e il moderno stile, cioè sul cadere del secolo XV; e per disegno, come per tavolozza alquanto fredda e cenerognola, si direbbero eseguite dal lombardo Ambrogio Borgognone da Fossano, che facile frescante, conservò la maniera dei quattrocentisti anche nel cinquecento. Milano possiede molti suoi dipinti a fresco, e parimenti alcune tempere eseguite con perizia su tavole. Nella basilica parrocchiale di S. Simpliciano l’abside dell’altar maggiore è una ricca compo-