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SUL TESTO DEL POEMA DI DANTE. 347

strologo? Certo la madre interrogata, rispose: — 11 dì per l’appunto, io non giurerei; né lo so ’. —

CLXXXII. Se Dante fosse stato riformatore si fortunato, chi può dir quanti e quali vaticinj non risponderebbero esatti da quasi ogni verso del suo Poema? Questo del Landino fu po- scia dimenticato. Notai che Gaspero Gozzi e Dionigi Strocchi, derivandoli d’altro autore, vi hanno trovato significati al tutto diversi e assurdi a chi più gli esamina’^. Onde è prova mani- festissima, che la tradizione di oroscopi, suoi, o d’altri, o cre- duti per dottrine filosofiche, o ammessi da Dante ad uso poe- tico, tornerà inapplicabile , perchè non ebbe radice nella sua mente o ne’ fatti; ma sì ne’ motivi del primo scrittore, al quale, per occultare i significati di allusioni pericolose a’ suoi tempi, giovava di propagarla. Pur fu raccolta a ingombrare anche versi i quali, senz’essa, si rimarrebbero caldi di afi’ctto e di verità, e più in armonia con la filosofia del Poeta. Ove l’ombra di ser Brunetto suo maestro gli dice :

Se tu segui tua stella, Non puoi fallire a glorioso porto; Se ben m’accorsi nella vita bella: —

la chiosa solenne agl’interpreti fu, ed è : — Se mentre io nivea su nel mondo Jeci bene le mie speculazioni nel far la pianta astrologica della tua natività ^. Ser Brunetto aveva in pratica forse Pastrologia e la magia; ma non avrebbe egli potuto fare senz’esse ad accorgersi quanto il suo giovine allievo fosse pri- vilegiato d’ingegno , e di quell’indomita pertinacia di volontà che raddoppia forze all’ingegno, e perfezione a’ lavori? La ri- sposta di Dante:

In la mente m’è fitta, ed or m’accuora La cara buona imagine paterna Di voi, quando nel mondo ad ora ad ora

M’ insegnavate come l’uom s’eterna: *

e più ch’altro, la sua dottrina intorno all’influsso de’ pianeti su gh uomini , fanno evidente che le parole — ~ Se tu segui TUA stella, — intendevano. Se tu ti gioverai virilmente delle facoltà che hai sortito da’ cieli. Che quest’universo sia coordi- nato in guisa, che tutte le sue parti, per quanto agli occhi nostri sembrino minime, o immense; distantissime o prossime; e di natura diversa e contraria, pur nondimeno rispondano fra di loro, è dottrina ascritta a Pitagora. Ma forse è antichissima, più che l’arbore nominata Adansonia, la quale a crescere suf-


1 Bayle, article Luther; — e il Commento inglese, p. 43, nota 8.

2 Qui dietro, sez. XIX.

3 Poggiali, voi. Ili, pag. 204; — LombarJi, Inferno, XV, 55-57: baniello, com’è citato nello recenti edizioni della Commedia.

4 Inferno, XV, 82 8).


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