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capitolo sesto. | 93 |
fosse rimasta aperta, per isvignarsela di casa, senza dir nulla a nessuno.
Con la confusione che regnava allora nella famiglia Sernici, l’occasione non poteva mancare. Una volta fuori, Moschino, intelligente com’egli sapeva d’essere, anche perchè glielo dicevano tutti; furbo poi, che non c’era il compagno, avrebbe trovato modo di cavarsela veramente bene. Non intendeva, Dio liberi!, abbandonare per sempre il luogo della sua nascita, nè i suoi cari parenti; ma un po’ di svago voleva pure goderselo.
Con tutti questi progetti d’indipendenza, che gli frullavano per il cervellino, passò parecchie notti riposando meno del solito; e un po’ invidiava, un po’ compativa tutti gli altri della sua famigliola, che se la dormivano in una quiete perfetta. Erano creature con idee ristrette, pensava Moschino; e lui era proprio un topo superiore.
Una bella mattina che la Letizia, rimasta