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120 una famiglia di topi

non ci poteva pensare. E il peggio era che il pelo non gli sarebbe cresciuto prima d’un par di mesi!...

Rimase lì fino a sera, quando la Letizia lo sorprese e lo portò a tavola.

— Oh povero Moschino! — disse il conte; e gli carezzò la pelle ardente come quella di un uccellino.

Moschino s’arrischiò d’andare co’ suoi, sperando che non s’avvedessero del mutamento; ma sì! Gli furono tutti intorno a fiutarlo, a mordicchiarlo; così che Moschino, dopo essersi liberato con due buone zampate da’ suoi persecutori, si lasciò sdrucciolare giù dalla tavola sul grembo della Rita.

— Sì, sì, staʼ lì, Moschino mio, povero Moschino, — disse la buona bimba — ti darò io da mangiare, senza che nessuno ti veda. —

E così fece. Adagiò Moschino sul tovagliolo, nell’ombra; e ogni tanto gli porgeva un biscotto, una fetta di pera, un po’ di latte