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capitolo ottavo. | 143 |
sciò il nonno, sapeva di già, dalle lettere di Nello, della famiglia de’ topi; e Dio sa quanto ne aveva fantasticato presso quel vecchio originale, che si professava nemico giurato di qualunque bestiola, e si vantava che in casa sua, di bestie, entravano soltanto le mosche, perchè venivano dalle finestre, senza invito.
Quando poi Vittorio vide i sorci indiani, rimase a bocca aperta dall’ammirazione.
― Ma è proprio vero che conoscono il loro nome? ― domandava egli a Nello con un sorriso incredulo e curioso.
― Guarda! rispondeva l’altro, cominciando a chiamar i topini, che accorrevano ubbidienti, a uno a uno, come tanti cagnoli.
― Pare impossibile! ― esclamava Vittorio, rapito.
― E sai come Dodò fa la sentinella col fucile!
― Davvero?
― Guarda!