Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
188 | una famiglia di topi |
i tappezzieri mettevano tutto a nuovo, drappeggiando alle finestre e alle porte le belle tende listate d’oro e tessute in Turchia, adattando su le pareti alti specchi di Venezia, vasi chinesi dal pancione celeste tutto draghi e cicogne, armi damascate, gingilli d’ogni sorta, preziosi e di buon gusto.
La contessa vigilava in persona il lavoro di ciascuno, e dava comandi e consigli con buona grazia a dipendenti e inferiori. Appunto per codesta sua buona grazia, che non sempre le signore posseggono, ella era adorata e servita più volentieri da tutti.
Il conte, quando aveva un momento di tempo, correva a casa a godersi il gradito spettacolo della gioia tornata nella sua buona famiglia, e cercava la moglie per domandarle, sorridendo, s’ella fosse contenta.
— Ringrazio Dio perchè tu hai meno pensieri tristi, e a’ nostri figliuoli si prepara un miglior avvenire rispondeva la dolce si-