Pagina:Una famiglia di topi.djvu/218

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capitolo decimo. 209

soi, adattati a loro per la grandezza, ebbero pesce in salsa maionese, petto di pollo arrosto, torli d’uova sode, grumoli di lattuga, formaggio fresco, crema co’ savoiardi e noci.

Per un rinfresco di nozze topesche non c’era male, mi pare!

A’ bambini, poi, fu offerta una cena da far invidia ai grandi quando si trovano alla tavola del Re. Il giorno che la contessa l’aveva ordinata, era stata un’ora d’orologio in colloquio col cuoco, scervellandosi a trovar tutto quello che ci può esser di più squisito e in pari tempo di più sano per lo stomaco delicato e per l’ingenua ghiottoneria dei ragazzi.

Bisognava però convenire che la cena non sarebbe potuta esser migliore. I bimbi mangiarono a quattro ganasce, bevvero, risero, cicalarono.

Che dirò della famiglia dei topi?

Moschino e Bellino, quello per avidità,