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210 | una famiglia di topi |
questo per ignoranza, s’eran già buttati su le noci. Ma Dodò li ammonì, nella loro lingua, che le noci si mangiano all’ultimo. E tutti l’ubbidirono, e si portarono da gente educata. Mimmì, lui, faceva quel che vedeva fare a Dodò, tanto per non isbagliare; e guardava teneramente la sua sposa, tutta bianca, davvero, come un giglio.
― Come ti voglio bene, cara Lilia! — le ripeteva piano.
― Oh, anch’io a te! ― gli rispondeva la sposa ― ma voglio anche tanto bene al nostro buon Dodò, che ti ha così ben consigliato. Vedi come siamo felici per opera sua!
― Sicuro, sicuro.... — sentenziava la vecchia Caciotta; chi dà un buon consiglio fa il più grande dei regali! ―
C’era nella sala un gran rumore di forchette e di coltelli, di bicchieri cozzanti fra i brindisi, di risa, di piccoli gridi.
Ma in tanto gli occhi di que’ bimbi cor-