Pagina:Una famiglia di topi.djvu/78

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capitolo quinto. 69

d’orecchi, si buttavano come affamati su gli spaghetti al sugo o su la carne in umido; ne pigliavano quanto più potevano, e correndo via per la tavola come saette, insudiciavano ogni cosa. Allora il conte ordinava che i colpevoli fossero mandati in cucina: restava Dodò, il quale pazientemente raccattava gli

avanzi dispersi di quella strage, li rimetteva a uno a uno nel piattello destinato ai sorci e poi, quando aveva finito, sedeva sul didietro e abbadava a ripulirsi, a strofinarsi, a ravviarsi, a leccarsi, che non la finiva più.

— Bravo Dodo! — esclamava il conte, mentre la Rita e Nello, vedendo quell’armeggio, si tenevano i fianchi dal ridere.