Pagina:Una famiglia di topi.djvu/98

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CAPITOLO SESTO



oschino, lo abbiamo detto, era uno spiritello curioso, sempre in giro, sempre pronto a cambiar di luogo, con la smania dell’ignoto, con un desiderio di veder cose nuove, che avrebbero fatto di lui un cavalier di ventura, s’egli, per sua disgrazia, fosse stato un uomo, e se fosse vissuto ne’ tempi quando girar per il mondo era un’impresa assai meno facile che non al giorno d’oggi.

Ben presto, dopo aver percorso su e giù, per largo e per lungo, i due salotti destinati ai ragazzi Sernici e a’ loro topi; dopo avere