Pagina:Una sfida al Polo.djvu/197

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l’attacco degli orsi bianchi 191


— Sono ancora più pericolosi di quelli grigi delle Montagne Rocciose, poichè posseggono una forza straordinaria ed un coraggio a tutta prova.

— Questi no, signore. Lo escludo assolutamente.

— Provate a mostrarvi fuori del carozzone e mi saprete dire poi qualche cosa.

— E sono più grossi dei grizly?

— Sì, quando sono adulti, — rispose il canadese. — Si sono veduti dei vecchi maschi lunghi perfino due metri e mezzo, e se ne sono uccisi di quelli che non pesavano meno di quattrocento chilogrammi.

— D’ottima carne?

— Eccellente, poichè, eccettuato il fegato, che talvolta produce dei grandi dolori a chi lo mangia, tutto è buono dell’orso bianco.

— Speriamo di assaggiare questa delizia polare. Mastro Dik, che cosa fanno quei signori?

— Mi pare che russino tranquillamente, rispose l’ex-baleniere.

— Ed allora prendiamo il nostro thè, — concluse lo studente. — Non vi è ragione alcuna per rinunciare alla colazione.

— Così sarete un po’ più grasso se qualcuna di quelle bestiaccie riesce ad acciuffarvi, — brontolò l’ex-baleniere, ritirando il fucile e richiudendo il finestrino.

La presenza di quattro o cinque orsi, pronti a fare una scorpacciata di carne umana, non aveva tolto affatto l’appetito ai tre esploratori, poichè divorarono tranquillamente la loro colazione, facendo un’ampia breccia nella cassa del biscotto.

D’altronde non potevano correre alcun pericolo finchè si tenevano rinchiusi nella loro fortezza, poichè la porta era bene sbarrata, le finestre troppo piccole per permettere agli asse-