Pagina:Una sfida al Polo.djvu/80

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74 capitolo vi.


Guardate ora lassù, sul tetto della vettura: vi è un battello di pelle di foca, poco dissimile dei kayah esquimesi, ma capace di portare tre uomini invece d’uno.

Io credo di aver pensato a tutto, però sono pronto a portare delle modificazioni al mio treno se avete qualche cosa da dire.

— Signor di Montcalm, — disse lo studente bocciato, il quale girava e rigirava intorno all’automobile ed alla vettura di rimorchio. — Io credo che non vi sia più nulla da aggiungere. Il vostro rivale, quel bisonte americano, non avrà certo un simile treno.

— Che cosa dite voi, Dik? — chiese il canadese al meccanico il quale, da uomo pratico, esaminava attentamente il motore.

— Questa macchina è meravigliosa, — rispose il guercio. — Non ne avevo mai visto prima di simili. Quali straordinarie modificazioni! Non sono ancora i quattro cilindri fusi in blocco, coi movimenti a sfere, che gl’ingegneri cercano da tanto tempo, ma questa, signore, vi assicuro che è una macchina superba.

— Ho dovuto modificarla sui disegni d’un mio amico ingegnere che si occupa molto di automobili. Noi non possiamo contare sulle più o meno comode strade che attraversano il Canadà, quindi ho dovuto modificare assai il mio treno perchè possa resistere alla lunghissima corsa attraverso i ghiacci del Polo.

Come vedete il motore è semplice, solido, e nel medesimo tempo leggiero, poichè una macchina pesante non avrebbe risposto allo scopo che è quello di riunire il maximum della forza col minimum del peso, ed il massimo rendimento col minimo consumo di combustibile.

Lo chassis e di una solidità straordinaria, con balestre rin-