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Ma non s’arresta la Ricerca.
E d’improvviso, già vecchio, Wagner si trova di fronte al problema del Cristianesimo.
E in Parsifal la fatalità terribile, irresistibile, infrangibile, non più opprime l’impeto dell’anima sognante.
E con Parsifal, Riccardo Wagner ha raggiunto l’assunzione gaudiosa nell’infinita, suprema, estatica Serenità dell’invincibile Ricordo, dell’invincibile Speranza, e innalza all’adorazione di tutti quelli che dolorano, che angosciano, che languiscono, la mistica coppa in cui rosseggia il sangue di Cristo.
E fra le musiche chiare, eteree, diafane, solenni del Sacro tempio, s’inginocchia e muore.