Pagina:Vannicola - De profundis clamavi ad te, 1905.djvu/27

Da Wikisource.

pre si sviluppava in una fluidità infinita, in un infinito divenire, come un mare di luce, dischiudendo sempre nuove, sempre più elevate, sempre più pure sfere di beatitudine ultra terrena.

Il disegno melodico era una linea che non poteva essere segnata, ma che viveva nella trama della visione e ne rilevava il ritmo misterioso. Era lo strumento e l’interprete dell’intima psicologia della cerimonia sacra. Era come l’eco del fato suonante nei cori delle tragedie elleniche.

E veramente pareva a me di veder riapparire la Tragedia ateniese nella sua grandiosità titanica, ammantata di tutta la sua maestà religiosa, contenente in piena fiorescenza le tre muse sorelle nate insieme all’aurora ambrosiana dell’Ellade sacra: Melodia, Poesia e Mimica.


Erano frasi che scendevano dolci sull’anima come le palpebre sulle pupille.