Pagina:Vannicola - De profundis clamavi ad te, 1905.djvu/31

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tutto intorno in accordo perfetto le cui vibrazioni andavano oltre il fumo degli incensi, oltre il profumo dei fiori, oltre lo splendore dei cerei, oltre il clamore delle voci, oltre il volo formidabile dell’organo, oltre le grandi curve d’immota bellezza, oltre la cupola profonda, sino alla dimora lieve dove abita il Ricordo invincibile, la Speranza invincibile.


Cessò l’onda effusa dei suoni, tacque ogni canto, s’estinse ogni fiamma; ma nell’alto silenzio dell’ombra viveva ancora il ritmo della Melodia e pareva che ne fosse la respirazione.

Io compresi allora che in quella cerimonia lo spirito era tutto, ma che la forma di bellezza che lo rappresentava era la sua ricchezza, la sua fioritura, le sua musicalità, la sua potenza suprema.

Forma limpida di liturgia latina dalla quale traspariva una visione senza nebbie e senza ombre, pura, alta, radiosa, resa perfetta dall’espressione incomparabile dei gesti, dei colori, dei profumi, dei canti, dei suoni, ado-