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Pagina:Vasari - Le vite de' piu eccellenti pittori, scultori, et architettori, 3-2, 1568.djvu/147

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cadere in un precipizio. Regge questo ovato l’Ozio, che è un uomo grasso e corpolento, il quale si sta tutto sonnacchioso e nudo a guisa d’un sileno, e la Fatica, in persona d’un robusto e faticante villano, che ha d’attorno gl’instrumenti da lavorar la terra. E questi sono retti da quella parte dell’ornamento ch’è fra le finestre dove è la Speranza che ha l’ancore a’ piedi, e nel parapetto di sotto è la Musica con varii strumenti musicali attorno; séguita in ordine Venere la quale, avendo abbracciato Amore, lo bacia et ha anch’ella sopra il suo segno. Nell’ovato che ha sotto è la storia della Gioventù: cioè un giovane nel mezzo a sedere con libri, strumenti da misurare et altre cose appartenenti al disegno, et oltre ciò, apamondi, palle di cosmografia e sfere. Dietro a lui è una loggia, nella quale sono giovani che cantando, danzando e sonando si danno buon tempo; et un convito di giovani tutti dati a’ piaceri. Dall’uno de’ lati è sostenuto questo ovato dalla Cognizione di se stesso, la quale ha intorno seste, armille, quadrati e libri e si guarda in uno specchio, e dall’altro dalla Fraude, bruttissima vecchia magra e sdentata, la quale si ride di essa Cognizione, e con bella e pulita maschera si va ricoprendo il viso. Sotto l’ovato è la Temperanza con un freno da cavallo in mano, e sotto nel parapetto la Rettorica che è in fila con l’altre. Segue a canto questi Marte armato con molti trofei attorno col segno sopra del leone. Nel suo ovato, che è sotto, è la Virilità finta in un uomo maturo, messo in mezzo dalla Memoria e dalla Volontà che gli porgono innanzi un bacino d’oro dentrovi due ale, e gli mostrano la via della salute verso un monte. E questo ovato è sostenuto dall’Innocenza, che è una giovane con uno agnello a lato e dalla Ilarità, che tuta letiziante e ridente si mostra quello che è veramente. Sotto l’ovato tra le finestre è la Prudenza, che si fa bella allo specchio et ha sotto nel parapetto la Filosofia; séguita Giove con il fulmine e con l’aquila suo uccello e col suo segno sopra. Nell’ovato è la Vecchiezza, la quale è figurata in un vecchio vestito da sacerdote e ginocchioni dinanzi a un altare, sopra il quale pone il bacino d’oro con le due ale. E questo ovato è retto dalla Pietà, che ricuopre certi putti nudi, e dalla Religione ammantata di vesti sacerdotali. Sotto è la Fortezza armata, la quale posando con atto fiero l’una delle gambe sopra un rocchio di colonna, mette in bocca a un leone certe palle et ha nel parapetto di sotto l’Astrologia. L’ultimo de’ sette pianeti è Saturno finto in un vecchio tutto malinconico che si mangia i figliuoli et un serpente grande che prende con i denti la coda, il quale Saturno ha sopra il segno del Capricorno. Nell’ovato è la Decrepità, nella quale è finto Giove in cielo ricevere un vecchio decrepito ignudo e ginocchioni, il quale è guardato dalla Felicità e dalla Immortalità, che gettano nel mondo le vestimenta. È questo ovato sostenuto dalla Beatitudine, la quale è retta sotto nell’ornamento dalla Iustizia, la quale è a sedere et ha in mano lo scetro e la cicogna, sopra le palle con l’arme e le leggi attorno, e di sotto nel parapetto è la Geometria. Nell’ultima parte da basso, che è intorno alle finestre inginocchiate et alla porta, è Lia in una nicchia per la Vita attiva e dall’altra banda del medesimo luogo l’Industria che ha un corno di dovizia e due stimoli in mano. Di verso la porta è una storia, dove molti fabricanti, architetti e scarpellini hanno innanzi la porta di Cosmopoli, città edificata dal signor duca Cosimo nell’isola dell’Elba, col ritratto di Porto Ferrai. Fra questa storia et il fregio, dove sono l’Arti liberali, è il lago Trasimeno, al quale sono intorno ninfe ch’escono dell’acqua, con tinche, lucci, anguille e lasche, et allato al lago è Perugia in una figura ignuda, avendo un cane in mano lo mostra a una Fiorenza ch’è dall’altra banda che corrisponde a questa, con un Arno a canto che l’abbraccia e gli fa festa. E sotto questa è la Vita contemplativa in un’altra storia, dove molti filosofi et astrologhi misurano il cielo e mostrano di fare la natività del Duca, et a canto, nella nicchia che è rincontro a Lia, è