Pagina:Vasari - Le vite de' piu eccellenti pittori, scultori, et architettori, 3-2, 1568.djvu/494

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sepolcro ha fatto fare la santità e molta bontà e gratitudine di papa Pio Quinto, padre e pontefice veramente beatissimo, santissimo e di lunga vita degnissimo. Nanni di Baccio Bigio scultore fiorentino, oltre quello che in altri luoghi s’è detto di lui, dico che nella sua giovanezza sotto Raffaello da Monte Lupo attese di maniera alla scultura, che diede in alcune cose piccole, che fece di marmo, gran speranza d’aver a essere valent’uomo. Et andato a Roma sotto Lorenzetto scultore, mentre attese, come il padre avea fatto, anco all’architettura, fece la statua di papa Clemente Settimo, che è nel coro della Minerva, et una Pietà di marmo, cavata da quella di Michelagnolo, la quale fu posta in Santa Maria de Anima, chiesa de’ Tedeschi, come opera che è veramente bellissima. Un’altra simile, indi a non molto, ne fece a Luigi del Riccio, mercante fiorentino, che è oggi in Santo Spirito di Firenze a una cappella di detto Luigi, il quale è non meno lodato di questa Pietà verso la patria, che Nanni d’aver condotta la statua con molta diligenza et amore. Si diede poi Nanni sotto Antonio da San Gallo con più studio all’architettura, et attese, mentre Antonio visse, alla fabrica di San Piero, dove cascando da un ponte alto sessanta braccia e sfragellandosi, rimase vivo per miracolo. Ha Nanni condotto in Roma e fuori molti edifizii, e cercato di più e maggiori averne, come s’è detto nella vita di Michelagnolo. È sua opera il palazzo del cardinal Monte Pulciano in strada Iulia, et una porta del Monte San Savino fatta fare da Giulio Terzo, con un ricetto d’acqua non finito, una loggia et altre stanze del palazzo stato già fatto dal cardinal vecchio di Monte. È parimente opera di Nanni la casa de’ Mattei et altre molte fabriche, che sono state fatte e si fanno in Roma tuttavia. È anco oggi fra gl’altri famoso e molto celebre architettore Galeazzo Alessi perugino, il quale, servendo in sua giovanezza il cardinale di Rimini, del quale fu cameriero, fece fra le sue prime opere, come volle detto signore, la riedificazione delle stanze della fortezza di Perugia, con tante comodità e bellezza, che in luogo sì piccolo fu uno stupore, e pure sono state capaci già più volte del Papa, con tutta la corte. Appresso, per avere altre molte opere che fece al detto Cardinale, fu chiamato dai genovesi con suo molto onore a’ servigii di quella republica, per la quale la prima opera che facesse si fu racconciare e fortificare il porto et il molo, anzi quasi farlo un altro da quello che era prima. Conciò sia che allargandosi in mare per buono spazio, fece fare un bellissimo portone, che giace in mezzo circolo, molto adorno di colonne rustiche e di nicchie a quelle intorno. All’estremità del qual circolo si congiungono due baluardotti, che difendono detto portone. In sulla piazza poi, sopra il molo, alle spalle di detto portone, verso la città fece un portico grandissimo, il quale riceve il corpo della guardia, d’ordine dorico, e sopra esso, quanto è lo spazio che egli tiene, et insieme i due baluardi e porta, resta una piazza spedita per comodo dell’artiglieria, la quale a guisa di cavaliere sta sopra il molo e difende il porto dentro e fuora. Et oltre questo che è fatto, si dà ordine