Pagina:Vasari - Le vite de’ piu eccellenti pittori, scultori, et architettori, 1-2, 1568.djvu/87

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GIOVAMBATISTA ADRIANI.

deuanſi per le membra uote cauerne grandißime, e ſaßi entroui di ſmiſurato peſo con li quali quello artefice haueua opera coſi grande contrapeſata, e ferma. diceſi che ben 12. anni fatico intorno a queſta opera, e che 300. talenti entro ui ſi ſpeſero. i quali ſi traſſero dello apparecchio dello hoſte che ui haueua laſciato Demetrio Re, quando lungo tempo ui tenne l’aſſedio. ne ſolo queſta figura ſi grãde era in Rodi, ma cento ancora maggiori delle comunali di marauiglioſa bellezza, di ciaſcuna delle quali ogni città, e luogo ſi ſarebbe potuto honorare, & abellire. Ne fu ſolamẽte proprio de Greci il far coloßi, ma ſe ne uide alcuno anco in Italia, come fu quello che ſi uedeua nel Monte Palatino alla libreria di Aguſto d’opera, e di maniera toſcana dal capo al pie di cinquanta cubiti, marauiglioſo non ſi ſa ſe piu per l’opere, o per la temperatura, e lega del metallo, che l’una coſa, e l’altra haueua molto rara. Spurio Caruilio fece fare anco anticamente un Gioue delle celate, e pettorali, e stinieri, & altre armadure di rame di Sanniti, quando combattendo con eßi ſcõgiuratiſi a morte li vinſe, e lo conſagrò al Campidoglio; la qual figura era tanto alta che di molti luoghi di Roma ſi poteua uedere, e ſi dice che della limatura di questa statua fece anco ritrarre l’imagine ſua, la quale era posta a pie di quella grãde. Dauano anco nel medeſimo Campidoglio marauiglia due teſte grandißime, l’una fatta da quel Carete medeſimo di cui ſopra dicemo, e l’altra da vn Decio a pruoua, nella quale Decio rimaſe tanto da meno che l’opera ſua poſta al paragone di quell’altra pareua opera di artefice meno che ragioneuole. Ma di tutte cotali ſtatue fu molto maggiore una che al tempo di Nerone fece in Francia Zenodoto, la quale era alta 400. piedi in forma di Mercurio intorno alla quale egli haueua faticato dieci anni, ma pero che egli era per questo in gran nome mandò a chiamarlo a Roma Nerone, e per lui ſi miſe a fare una imagine in forma di coloſſo 120. piedi alta, la quale morto Nerone fu dedicata al Sole, non conſentendo i Romani che di lui per le ſue ſceleratezze rimaneſſe memoria tanto honorata, nel qual tempo ſi conobbe che l’arte del ben legare, e ben temperare il metallo era perduta: eßendo diſposto Nerone a non perdonare a ſomma alcuna di denari, pur che quella ſtatua haueſſe dogni parte la ſua perfettione. nella quale quanto fu maggiore il magistero tanto piu a riſpetto degli antichi ui parue il difetto nel metallo. Hora lo hauere de gli infiniti che ritraſſero in bronzo i piu nobili inſino a qui raccontato vogliamo che al preſente ci baſte. paſſeremo a quelli, i quali in marmo ſcolpirono, e di queſti anche ſceglieremo le cime, ſecondo che noi habbiamo trouato ſcritto nelle memorie degli antichi ſeguendo lordine incominciato. Diceſi adunque che i primi maeſtri di questa arte di cui ci ſia memoria, furono Dipeno, e Scilo, i quali nacquero nella Iſola di Creti, al tempo che i Perſi regnarono, che ſecondo il conto degli anni de Greci uiene a eſſere intorno alla Olimpiade cinquanteſima cioè dopo alla fondatione di Roma anni 137. coſtoro ſe ne andarono in Sicione, laquale fu gran tempo madre, e nutrice di tutte quante queste arti nobili, e doue eſſe piu che altroue ſi eſercitarono. e percioche eßi erano tenuti buon maeſtri fu dato loro dal comune di quella città a fare di marmo alcune figure de i loro Dei. ma innanzi che eßi le haueſſe


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