Pagina:Vasari - Le vite de’ piu eccellenti pittori, scultori, et architettori, 3-1, 1568.djvu/376

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per diritto dipinte de’ medesimi sassi, non vi appare canto vivo e viene a parere quel piano grandissima cosa. Il che fu fatto con molto giudizio e bell’arte da Giulio, al quale per così fatte invenzioni deveno molto gl’artefici nostri. Diventò in quest’opera perfetto coloritore il sopra detto Rinaldo Mantovano, perché lavorando con i cartoni di Giulio, condusse tutta quest’opera a perfezzione et insieme l’altre stanze. E se costui non fusse stato tolto al mondo così giovane, come fece onore a Giulio mentre visse, così arebbe fatto dopo morte. Oltre a questo palazzo, nel quale fece Giulio molte cose degne di essere lodate, le quali si tacciono sì per fuggire la troppa lunghezza, rifece di muraglia molte stanze del castello dove in Mantova abita il duca, e due scale a lumaca grandissime, con apartamenti ricchissimi et ornati di stucco per tutto. Et in una sala fece dipignere tutta la storia e guerra troiana, e similmente in una anticamera dodici storie a olio, sotte le teste de’ dodici imperadori state prima dipinte da Tiziano Vecellio che sono tenute rare. Parimente a Marmiruolo, luogo lontano da Mantova cinque miglia, fu fatta con ordine e disegno di Giulio una commodissima fabbrica e grandi pitture, non men belle che quelle del castello e del palazzo del T. Fece il medesimo, in Santo Andrea di Mantova, alla cappella della signora Isabella Buschetta, in una tavola a olio, una Nostra Donna in atto di adorare il puttino Gesù che giace in terra, e Giuseppo e l’asino et il bue vicini a un presepio, e da una banda San Giovanni Evangelista, e dall’altra San Longino, figure grandi quanto il naturale. Nelle facciate poi di detta cappella, fece colorire a Rinaldo, con suoi disegni, due storie bellissime: cioè in una la Crocifissione di Gesù Cristo con i ladroni et alcuni Angeli in aria, e da basso i crocifissori con le Marie e molti cavalli, de’ quali si dilettò sempre e gli fece bellissimi a maraviglia, e molti soldati in varie attitudini; nell’altra fece quando al tempo della contessa Matilda si trovò il sangue di Cristo, che fu opera bellissima. E doppo fece Giulio al duca Federigo in un quadro di sua propria mano la Nostra Donna che lava Gesù Cristo fanciulletto, che sta in piedi dentro a un bacino, mentre San Giovannino getta l’acqua fuor d’un vaso, le quali amendue figure, che sono grandi quanto il naturale, sono bellissime; e dal mezzo in su nel lontano sono di figure piccole alcune gentildonne che vanno a visitarla. Il qual quadro fu poi donato dal duca alla signora Isabella Buschetta. Della quale signora fece poi Giulio il ritratto, e bellissimo, in un quadretto piccolo d’una Natività di Cristo, alto un braccio, che è oggi appresso al signor Vespasiano Gonzaga con un altro quadro donatogli dal duca Federigo, pur di mano di Giulio, nel quale è un giovane et una giovane abbracciati insieme sopra un letto, in atto di farsi carezze, mentre una vecchia dietro a un uscio nascosamente gli guarda. Le quali figure sono poco meno che il naturale e molto graziose. Et in casa il medesimo è in un altro quadro molto eccellente un San Ieronimo bellissimo di mano pur di Giulio. Et appresso del conte Nicola Maffei è un quadro d’uno Alessandro Magno, con una vettoria in mano, grande quanto il naturale, ritratto da una medaglia antica, che è cosa molto bella. Dopo queste opere dipinse Giulio a fresco, per Messer Girolamo organista del Duomo di Mantova suo amicissimo, sopra un camino, a fresco un Vulcano