Pagina:Vasco - Della moneta, 1788.djvu/143

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che col soldo di sei quattrini non si potrà comprare una maggior quantità di generi, di quella che si comprava prima col soldo di quattro quattrini. Il pizzicagnolo, per esempio, compra la sua provvisione con monete nobili e non con quattrini. Fingiamo ch’abbia speso un Gigliato a comprare trenta libbre di formaggio, egli lo vorrà vendere undici soldi per libbra, cioè col dieci per cento d’utile. Finchè era il soldo di quattro quattrini accettava egli dal compratore 44. quattrini per una libbra di formaggio, perchè veniva a ricavare così da tutto il formaggio suo 1320. quattrini, coi quali poteva acquistare col cambio il Gigliato speso e trenta soldi di guadagno. Ma dopo che il soldo è stato ridotto da quattro quattrini a sei, se si contentasse il pizzicagnolo di 44. quattrini per una libbra di formaggio, che vuol dire di 1320. quattrini per tutto il formaggio che aveva comprato, non porrebbe con questi quattrini riavere il Gigliato speso, mancandovi ancora 480. quattrini. Dovrà dunque pretendere come prima undici soldi per ogni libbra cioè 66. e non 44. quattrini. Egli è dunque evidente che il prezzo dei generi sussisterà al medesimo numero di soldi cui era prima, e ci vorranno nel minuto commercio sei quattrini per comprare ciò che prima si aveva con quattro. Dunque ogni


posse-