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Pagina:Vasco - Della moneta, 1788.djvu/144

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posseditore di quattrini avrà fatta una vera perdita d’un terzo del suo avere in questa moneta. Ora i posseditori delle piccole monete di rame sono comunemente i più poveri dello Stato, e quand’anche volessimo supporre le monete erose egualmente compartite sopra tutti i cittadini, evidentissima cosa è che il danno sarebbe insensibile pe’ ricchi, che avranno per esempio una millesima parte della loro moneta in rame, e sarà gravissimo pel minuto popolo che avrà in rame la maggior parte della sua moneta. Si può dire francamente che il danno dei cittadini per questa riduzione sarà, preso tutto il complesso, esattamente proporzionale alla loro povertà. Tanto basta, cred’io, per mostrare quanto sia gravoso ed inconveniente il primo dei tre proposti metodi, cioè di scemare il valore numerario delle monete erose. Veniamo al secondo. Accrescere il valore numerario delle monete nobili è lo stesso, nella supposizione fatta poc’anzi, che ridurre il Gigliato dalle lire 15. alle 22. e mezza. Il pizzicagnolo non potrà comprare con ventidue lire e mezza più delle trenta libbre di formaggio che comprava prima con quindici, perchè le trenta libbre di formaggio vagliono sempre egualmente un Gigliato. Se il pizzicagnolo seguitasse a vendere il suo formaggio undici soldi per libbra, non ricave-


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